In occasione della notte degli Oscar si è tornato a parlare del perché proviamo imbarazzo per gli altri: in un articolo su “Science of Us”, il blog del New York Magazine, la giornalista Melissa Dahl ha riflettuto sulle implicazioni di una ricerca tedesca del 2011 dal titolo “Your flaws are my pain: linking empathy to vicarious embarrassment”.

Secondo questa ricerca, ci sarebbero delle motivazioni legate all’empatia, argomento che tratto spesso nei miei spettacoli, se posti davanti a qualcuno che si mette in ridicolo ci sentiamo male per lui, ad esempio quando uno dei nostri amici fa una gaffe senza accorgersene: vorremmo quasi scomparire, anche se l’umiliazione in realtà non ci riguarda.

Ebbene, alcuni neuroscienziati dell’Università di Marburgo hanno condotto una serie di studi su questa sensazione, scoprendo che quando ci sentiamo in imbarazzo per gli altri vengono attivate le stesse sezioni del cervello che vengono attivate quando siamo coinvolti da una sofferenza altrui, oltre al fatto che le persone che tendono ad avvertire maggiormente questo “imbarazzo per procura” sono tendenzialmente quelle più empatiche.

Ecco perché molte persone hanno descritto la scena dalla gaffe agli Oscar come “difficile da guardare”: quando i presentatori hanno annunciato il vincitore sbagliato per la categoria di miglior film, hanno causato un notevole imbarazzo nel cast della pellicola premiata erroneamente, oltre a mettere in imbarazzo se stessi!

(Foto del Wall Street Journal).

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