Molto spesso nei miei spettacoli racconto del significato dei sogni e di alcuni simboli legati ad essi, spesso introducendo anche il tema dei sogni lucidi, ovvero quel tipo di sogni in cui non solo chi dorme si accorge di sognare, ma può di fatto controllarne lo svolgimento e ciò che accade con la consapevolezza che in realtà sta tranquillamente dormendo nel proprio letto.
Nonostante gli esseri umani facciano sogni lucidi da migliaia di anni, solo recentemente si è riuscito a capire molto meglio cosa succede durante questi sogni: confrontando, infatti, le risonanze magnetiche delle persone addormentate, sveglie, o mentre fanno sogni lucidi, i ricercatori hanno accertato che questi ultimi avvengono in uno stato a metà strada tra il sonno REM, in cui avviene la maggior parte dei sogni, e la veglia.
A differenza dei sogni normali, però, quelli lucidi implicano un’attività cerebrale in aree associate alla memoria e in regioni con un ruolo nelle cosiddette funzioni cognitive superiori, come il controllo del comportamento.
Nel corso del tempo gli psicologi si sono sempre interessati all’utilizzo dei sogni per riscrivere gli incubi o per aiutare alcuni pazienti a superare le loro paure, ma la possibilità di usare i sogni lucidi è sempre stata limitata dal fatto che è particolarmente complesso attivarli e – come succede con tutti i sogni – per il fatto che il loro ricordo svanisce al risveglio.
Oggi, però, grazie alla scoperta di sistemi efficaci per indurre questo genere di sogni, la situazione potrebbe cambiare e sta persino diventando possibile comunicare con chi sogna e registrare cosa succede, aprendo la strada alla prospettiva di poter entrare volontariamente in questo stato mentale e creare delle terapie per chi ha gli incubi, soffre di ansia o ha altri disturbi, rendendo di fatto possibile curare la gente mentre sogna.
I primi indizi che l’esperienza del sogno lucido potesse rafforzare o addirittura espandere l’uso terapeutico dei sogni sono arrivati nello scorso decennio, quando gli psicologi hanno scoperto che le persone in grado di fare sogni lucidi hanno più probabilità di resistere ai traumi e di evitare gli incubi.
Poi, nel 2015, Brigitte Holzinger ed i suoi colleghi dell’istituto per la ricerca della coscienza e del sogno di Vienna hanno dimostrato che i sogni lucidi rendono più efficace la terapia per gli incubi.
Holzinger ha chiesto ad alcuni pazienti di provare ad avere sogni lucidi: ebbene, chi ci riusciva smetteva di avere paura di dormire e cominciava ad apprezzare i propri soni.
Un paziente ha addirittura scoperto che poteva tornare al momento precedente l’inizio della minaccia in un incubo e proseguire il sogno nella direzione opposta: secondo i pazienti, i sogni lucidi davano una sensazione di controllo e di potere che si rifletteva anche sulla vita da svegli, un cambiamento particolarmente apprezzato rispetto alla sensazione di impotenza avvertita negli incubi.
Si tratta del risultato ottimale per questo tipo di terapia, ovvero consentire ai pazienti di affrontare la causa del loro trauma o delle loro ansie guidando o cambiando il corso dei sogni, magari comunicando con il paziente proprio mentre è addormentato, per fornire un aiuto esterno quando affronta la causa di un trauma: a molti sarà capitato, infatti, di avvertire in sogno un suono del mondo esterno, come ad esempio la musica di una radio o un rumore proveniente dalla strada, ma è davvero possibile mandare di proposito dei messaggi nei sogni di qualcuno?
Per scoprirlo Kristofer Appel, studioso del sonno e dell’attività onirica all’Università di Osnabrück, in Germania, ha messo insieme alcune persone in grado di fare sogni lucidi e ne ha monitorato le onde cerebrali e i movimenti oculari mentre dormivano: durante i sogni lucidi, infatti, è possibile muovere volontariamente gli occhi, perciò Appel ha chiesto ai volontari di fargli capire quando stavano facendo dei sogni lucidi guardando due volte da sinistra verso destra.
Una volta ricevuta questa conferma, Appel inviava dei messaggi nei loro sogni utilizzando un segnale acustico o una luce lampeggiante: sette volontari su dieci hanno riferito di aver inserito i segnali acustici o luminosi nei loro sogni.
Oltre ad avere molte applicazioni terapeutiche, controllare i sogni lucidi potrebbe consentire di sfruttare meglio la propria creatività: molte persone, infatti, trovano ispirazione nel sonno, come Paul McCartney che ebbe lo spunto per la melodia di Yesterday proprio mentre dormiva.
Insomma, con il miglioramento delle tecniche per indurre i sogni lucidi e comunicare con i pazienti le possibilità potranno solo aumentare: superare una fobia mentre si ricevono messaggi di sostegno dall’esterno oppure mettere fine a un incubo ricorrente scegliendo un finale diverso sarà possibile davvero molto presto.
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